sabato 2 aprile 2011

“Quando un uomo è motivato, nulla gli è impossibile. Gheddafi lo sta imparando”.
Questa frase riassume il principio che spinge molti abitanti di Ajdabiya a diventare comandanti di check-point, di campi di addestramento in cui ogni settimana passano centinaia di ragazzi che vengono “addestrati” alla guerra. Gente comune, come ingeneri informatici, ingegneri petroliferi, panettieri, che diventano soldati non tanto per coscienza del motivo per cui lo fanno ma più “perchè quando si è gente qualunque, i doveri si rispettano sempre”. Non hanno divisa, non hanno un'organizzazione compatta, ma combattono con jeans e foulard chiccosi, scarpe da ginnastica e ciabatte,fuggono con le loro famiglie che passano giornate intere in macchina nel deserto. È innegabile comunque che nonostante la situazione sia critica non manchi tra di loro la solidarietà, un eroe sconosciuto per esempio di nome Massud Bwiguiz fornisce alle famiglie in difficoltà scappate da Ajdabiya recapiti che conducono a chi può garantire loro un tetto e cibo.
Gli eroi che stanno combattendo oggi dunque non sono quelli che siamo abituati a vedere nella nostra immaginazione, ma gente comune che si è ritrovata al fronte.
Lara, Giulia, Adalgisa, Francisca

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