sabato 19 marzo 2011

La rivoluzione è donna

Donne manifestanti, donne rivoluzionarie, donne che vogliono la libertà! Sono loro che in Medio Oriente combattono contro i retaggi del proprio passato, in cui il ruolo femminile all'interno della società era sovrastato dalla figura maschile.
Oggi, in piazza Tahrir, in Egitto, sono le madri di famiglia assieme ai propri bambini che sostengono la protesta impegnandosi per la sicurezza, la comunicazione e l'assistenza; sono le studentesse delle università egiziane (rappresentanti di più della metà degli iscritti) che pubblicano articoli di giornale trainando l'evoluzione culturale che ha promosso la protesta. Una protesta che non si manifesta solo nelle piazze ma che è partita e si è diffusa soprattutto tramite i social-network, dando alle donne la possibilità di una leadership che porti avanti la causa della libertà e della giustizia.
E allora una riflessione ci sorge spontanea: in un paese in cui la figura della donna per anni è sempre stata sottomessa e subordinata, oggi, nel 2011, qualcosa sta cambiando. In Egitto così come in gran parte del Medio Oriente le donne si mettono in prima fila per difendere i propri diritti e il futuro dei propri figli. In Italia invece il gentil sesso combatte con le unghie e con i denti per conquistare visibilità in televisione, a volte utilizzando mezzi e strategie che lasciano il popolo italiano perplesso e inorridito. Sarà molto difficile che un social-network di enorme popolarità (come facebook) possa servire alle donne italiane per uno scopo diverso da quello inutile e superficiale che sono solite utilizzare.
Così come lo stereotipo sulle donne dei Paesi islamici è stato sfatato, sarebbe decisamente opportuno che in Italia non si venisse a creare quello della donna-oggetto; Napolitano lancia un appello a tutte quelle donne che cercano la realizzazione personale senza valorizzare nessuna qualità interiore. “A tutte le donne spetta, nella quotidianità della loro vita, il dovere di contrastare luoghi comuni, di esigere rispetto e considerazione (…)” “Ci vuole un'opera di rinnovamento morale.” E' ora dunque che le donne italiane si mettano anch'esse in prima fila facendo capire all'Italia, così come a tutte le autorità politiche, quali siano le loro potenzialità.




Monica, Marta, Fiammetta, Fidel

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